Published on Ottobre 27, 2017

L’Italia verso la guida autonoma, al via i test

La guida autonoma comprende varie forme di automazione delle funzioni di guida, da quelle parziali – come il regolatore di velocità o il segnalatore di cambio corsia – a quelle più specifiche, fino ad arrivare al passaggio integrale del controllo del veicolo a sistemi automatizzati, con o senza la possibilità che il guidatore riprenda i comandi. Le forme più avanzate sono in fase di sperimentazione e per la loro applicazione serviranno anche modifiche alla normativa. In fase di studio è al momento un decreto per dare via libera alle auto di domani sulle strade italiane, infatti il nostro Paese dice “sì” finalmente alla guida autonoma. Nel decreto ministeriale chiamato “Smart road”, attualmente allo studio, una sezione è dedicata alla sperimentazione delle vetture che si guidano da sole, ponendo l’attenzione sulla necessità di realizzare una rete stradale ad hoc, più digitale, con infrastrutture tecnologicamente avanzate che migliorino la sostenibilità e la sicurezza della rete viaria.

Una volta che saranno sviluppati hardware e software, il passo decisivo per rendere possibile la “rivoluzione” della guida autonoma sarà l’interconnessione dei veicoli, tra loro, con le persone e con le infrastrutture. Non si può immaginare un mezzo computerizzato che viaggia, legge la realtà circostante e prende decisioni in autonomia come farebbe una persona. Le auto a guida autonoma necessitano di una rete con la quale interfacciarsi costantemente per ricevere ed elaborare informazioni, istruzioni, avvisi di pericolo che si traducono poi in azioni. Un vero e proprio universo di dati la cui gestione, il cui flusso e la cui sicurezza rappresentano la sfida chiave attorno alla quale prenderà forma lo scenario tecnologico ed economico dei prossimi decenni.

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