Published on Luglio 6, 2023

Il vento dell’Est soffia forte sull’automotive europeo

Il vento dell’est soffia da alcuni anni forte sull’automotive italiano ed europeo e i dati iniziano a testimoniarlo concretamente. A mettere insieme i trend in atto è stato, da ultimo, lo studio condotto da ANIASA e Bain & Company sulla mobilità degli italiani.

La produzione di automotive si sposta verso Oriente

A causa dell’incertezza finanziaria e dei lunghi tempi di consegna, gli italiani stanno ritardando l’acquisto di automobili e, nella maggior parte dei casi, finiscono per tenere il proprio veicolo attuale. Questo è evidenziato dal drastico calo delle rottamazioni che, nel 2022, ha registrato una diminuzione del 30% rispetto al 2021, corrispondente a quasi mezzo milione di vetture in meno. Come risultato naturale di questo fenomeno, si sta verificando una crescita costante del parco automobilistico in circolazione, così come dell’età media dei veicoli che ora ha raggiunto il doppio dei livelli di vent’anni fa.

Tra coloro che, invece, decidono di acquistare un’auto nuova, nonostante continuino a preferire ancora i marchi europei, uno su cinque sta considerando quelli cinesi, asiatici e dell’Europa dell’Est perché più convenienti, anche se con una qualità inferiore. Uno scenario che vedrà nei prossimi anni uno spostamento a Oriente della produzione a discapito dei tradizionali brand europei. Dal 2015 ad oggi, l’Europa ha perso la produzione di 5,3 milioni veicoli sul proprio territorio, gran parte dei quali attualmente prodotti in Cina. In questo contesto, è quindi necessario e urgente che l’Italia acceleri gli investimenti sulla filiera auto, riaffermando il proprio ruolo industriale nel comparto.

Il noleggio come soluzione 

Nello scorso anno in Italia, circa il 60% della popolazione ha evitato di considerare l’acquisto di un bene costoso come un’automobile. Quando si tratta di sostituire il proprio veicolo, sempre più persone preferiscono noleggiarlo, grazie a spese fisse e alla possibilità di dilazionare nel tempo il costo del “rischio tecnologico”. Una tendenza destinata a continuare anche nel 2023, come indicano i dati relativi ai primi quattro mesi dell’anno, dovuta principalmente a due fattori: una progressiva, ma ancora non adeguata, ripartenza delle consegne, che ha consentito di rispondere alle richieste di rinnovo delle flotte da parte di Fleet e Mobility Manager; il sensibile aumento delle richieste da parte dei privati (con e senza partita IVA), che vedono nella formula una vantaggiosa risposta alle loro esigenze di mobilità, specie in questa fase di transizione verso l’elettrico.

In un mercato sempre più agguerrito, l’efficienza e l’ottimizzazione risultano un fattore determinante nella sfida competitiva. Lo sa bene Viasat (oggi parte di Targa Telematics) che da anni collabora con numerose aziende di noleggio fornendo loro soluzioni e servizi telematici che consentono di tenere sotto controllo la flotta, in tempo reale, monitorando quei fattori che possono incidere sull’efficienza operativa, sul risparmio, sulla sicurezza e su una maggiore consapevolezza dei guidatori, rispetto ai comportamenti virtuosi da tenere al volante.

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