Published on Giugno 8, 2023

Sinistri a rischio truffa. Tanti i sospetti, poche le verifiche

Quello dei sinistri a rischio truffa è un fenomeno che coinvolge da sempre il nostro Paese e le compagnie assicurative ne verificano solo una minima parte. Se si indagasse su tutti i sinistri sospetti denunciati dagli assicurati, il risparmio per tutto il sistema arriverebbe a 2,4 miliardi di euro. È questa la stima fatta da Konsumer in una recente indagine.

Il peso delle frodi sull’RC Auto

Nella sua ultima mappatura, Ania quantifica come ‘a rischio di frode’ il 23,9% del totale dei sinistri denunciati nell’RC Auto nel 2021 (questi al momento i dati più aggiornati). Per rischio frode, si legge nel documento, si intende “il rischio di un danno economico derivante da condotte che si concretizzano spesso anche in semplici raggiri realizzati nei confronti dell’impresa di assicurazione, sia durante l’iter contrattuale sia nella fase di gestione del sinistro”. Mentre l’incidenza dei sinistri che sono stati oggetto successivamente di una specifica istruttoria si attesta al 7,8%. L’11,9% dei sinistri, oggetto di approfondimento, è stato chiuso senza seguito, mentre per il 2% è stata presentata una denuncia/querela. L’Italia settentrionale si conferma l’area del Paese dove si registrano in percentuale meno sinistri a rischio di frode (18,3%). Diversamente, nell’Italia meridionale, i sinistri denunciati risultati sospetti raggiungono il 40%.

Le ragioni che stanno alla base dell’esiguo numero di querele, osserva l’Ania, risiedono nelle note criticità che caratterizzano il processo penale e civile, gli alti costi del contenzioso, il rischio di contro-querele, le basse possibilità di recuperare il danno economico patito. Ma anche i termini di prescrizione del diritto al risarcimento del danno (due anni, che possono diventare cinque in caso di lesioni personali) che permettono al truffatore di eliminare gran parte degli indizi che potrebbero consentire di scoprire l’attività fraudolenta. Poi c’è il termine di cinque giorni per l’accertamento dei danni al veicolo, troppo breve e, “soprattutto in certe regioni, è pressoché impossibile procedere all’accertamento dei danni al veicolo prima dell’inizio delle riparazioni”.

Il fenomeno delle frodi assicurative è poi strettamente correlato, a livello territoriale, con quello della circolazione dei veicoli non assicurati. Partendo dai dati forniti dalla Motorizzazione Civile e dai dati in proprio possesso, l’Ania stima che nel 2021 circa 2,4 milioni di veicoli, pari al 5,2% del totale dei veicoli circolanti, non possedevano una copertura assicurativa. Una percentuale che arrivava all’8,4% al Sud.

La telematica come strumento di contrasto alle frodi

Oggi la tecnologia è un’alleata preziosa che permette di difendersi da truffe che possono prevedere sia la simulazione di un sinistro, sia una richiesta di risarcimento danni gonfiata. Stiamo parlando nello specifico della Scatola Nera, oggi sempre più diffusa sulle auto e apprezzata dai consumatori. Lo sa bene Viasat che da anni è sul mercato assicurativo con dispositivi telematici utili non solo per prevenire e contrastare i furti, ma anche per fornire ‘informazioni’ utili alle Compagnie per la corretta gestione dei sinistri. In questo modo, si conciliano i vantaggi di una maggiore protezione e sicurezza per l’auto e le persone con un’opportunità di risparmio sulle tariffe.

Infine, è bene ricordare che la Cassazione ha ribadito, in diverse sentenze, che i dati raccolti dalla Scatola Nera sono sempre validi come prova in tribunale, rendendo così evidente anche la ‘base giuridica’ della black box.

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